Lampedusa è un’isola meravigliosa!
La sensazione è stata quella di vivere in un altra dimensione: quindici giorni in 20 km quadrati percorsi a piedi, in barca, in motorino, il profumo di finocchietto selvatico che ti avvolgeva in ogni dove, il pesce fresco ogni giorno, i capperi, i pomodori, la caponata …… elementi e sapori che hanno impreziosito e reso speciale questo viaggio! e il mare …… stupendo o potrei meglio definirlo come un’immensa piscina naturale dal colore cristallino!
L’isola dei conigli è incantevole: il paesaggio mozzafiato e la possibilità di immergersi in queste acque ripagano sicuramente la faticosa risalita!
L’isola dei conigli, Cala Croce e la Tabaccara …..
Il tonno al pistacchio, gli spaghetti con le sarde, gli spaghetti ai frutti di mare con gameri rossi di sicilia e la mitica granita al pistacchio!
Io e Ale la persona senza la quale la mia vita e questi momenti non sarebbero così belli!
Per ovvi motivi non ho potuto fare a meno di acquistare un buon libro di “Cucina Siciliana” e mi sono subito cimentata nella preparazione della Pasta con le sarde.
E’ una preparazione abbastanza lunga ma con un ottimo risultato!
Ve ne sono poi di diverse versioni, io ho rispettato rigorosamente la ricetta indicata sul libro anche perchè avevo il mio finocchietto selvatico raccolto a Lampedusa!
Ingredienti (x 4 persone)
350 gr pasta (io ho utilizzato le Linguine di Pasta di Franciacorta)
550 gr di sarde fresche
1 piccola cipolla
1/2 bicchiere olio evo
4 mazzetti di finocchio selvatico
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di uva sultanina
1 cucchiaio di pasta d’acciughe
1 bustina di zafferano
sale qb
Pulire accuratamente le sarde privandole della coda e di tutte le spine, lavarle e dividere in filetti e conservarle in acqua e sale fino al loro utilizzo.
Tritare finemente la cipolla e farla rosolare in una capiente casseruola con 4 cucchiai di olio.
Aggiungere l’uvetta ed i pinoli ed infine i filetti di sarde sgocciolati e fare stufare piano.
Nel frattempo lavare il finocchio e lessarlo in una pentola con acqua salata per circa 15 minuti.
Scolarlo, recuperando l’acqua, e tritarlo finemente. Unirlo infine nel tegame delle sarde con la pasta d’acciughe.
Proseguire la cottura a fuoco dolce.
Con l’acqua del finocchio lessato in precedenza aggiungere eventualmete altra acqua e portare a bollore e farvi cuocere la pasta.
Sciogliere nell’acqua anche la bustina di zafferano.
A cottura ultimata scolarla e unirla al sughetto di sarde irrorando con l’olio rimasto.
Servire calda.
La pasta è molto buona ma non ha comunque eguagliato quella che ho provato sul posto!
valentina brida says
6 Settembre 2011 at 6:37Ciao cara! Innanzitutto, essendo la prima volta che capito quì devo farti i complimenti per il nome che hai scelto, è strepitoso!!!! E poi le foto che fai sono stupende, e questa pasta poi!!!! Una gra bella scoperta…. ciao ciao e a prestissimo!!!!
ஃPROVARE PER GUSTAREஃ di ஜиαтαℓια e ριиαஓ says
6 Settembre 2011 at 7:10conosco queste ricette e le conosco anche da suo sapore e gusto sono piatti gustosi … e hai fatto bene a comprare un ricettario siciliano …
complimenti siete una fantastica coppia..
by da lia
Claudia says
6 Settembre 2011 at 10:04Che magnifiche foto!!! belli entrambi.. Lampedusa.. non ci son mai stata ma so essere fantastica da racconti di amici!!!! La pasta con le sarde.. io l'ho mangiata a casa di amici siciliani.. non la ripropongo per mancanza di finocchietto selvatico senza il quale non è pasta con le sarde… Tu sei stata bravissima!!!! smack
vickyart says
6 Settembre 2011 at 10:56Bellissime immagini! il piatto è davvero molto particolare, mai fatto! ciao e buona giornata!
Damiana says
7 Settembre 2011 at 6:14Lampedusa è incantevole,ma non solo per i luoghi magici,ma per la splendida gente che da anni,nonostante i disagi sà dare accoglienza!!E' sicuramente da visitare ed è sicuramente da provare questo primo succulento,tu l'hai fatto benissimo!!
Ciao Tania,è un piacere conoscerti..spero ci risentiremo presto!!
Un abbraccio e buona giornata!!
Elena says
7 Settembre 2011 at 6:27Che bel post, Tania, mi è sembrato per un attimo di essere lì, in quei luoghi a me familiari, a respirare l'aria di mare mista a quella del finocchietto.. a fare l'aperitivo a base di pesce sul corso, a scendere verso l'isola dei conigli e maledire il giorno che hai deciso di farlo per poi pentirtene quando sei giù in spiaggia.. che posto incantato! Forse la pasta non è venuta uguale perchè non hai usato i bucatini.. sono la morte sua! 😀
Un bacione
Anonimo says
11 Settembre 2012 at 9:39Mi ha colpito ed ammiro molto il tuo blog, anche per la scelta delle vacanze trascorse nella tormentata Lampedusa!
Sono siciliana di Catania e da noi (zona orientale dell'isola) la versione di questa pasta è completamente diversa, lo dico perchè conosco la ricetta di quella in uso a Palermo e dintorni.
Nei prossimi giorni mi cimenterò a preparare la tua cheese cake alla parmigiana, che ho trovato attinente ai miei gusti
affettuosità rosamaria
rosamariarusso@virgilio.it